Ti è mai capitato di parlare di difficoltà e sfide nella vita di tutti i giorni e sentir nominare la figura dello psicologo come il “medico dei matti”?.
Siamo di fronte ad un luogo comune che, però, si è molto radicato nel pensiero del nostro paese a discapito di una prevenzione sulla salute mentale che è considerabile di primaria importanza. Tante volte, nella vita di tutti i giorni si sentono frasi come: “No, che ci vado a fare dallo Psicologo, mica sono matto” oppure “Quello va dallo Psicologo perché ha delle fisime”.
A volte si sente persino parlare del fatto che qualcuno si stia rivolgendo ad uno psicologo come qualcosa da sussurrare, poiché motivo di vergogna.
Quante volte hai pensato di chiedere aiuto e ti sei dett* che ricorrere allo psicologo sarebbe stata una sorta di sconfitta, una ammissione di avere qualche problema serio?
Il farsi aiutare da un professionista della salute mentale è spesso visto e vissuto come uno stigma, una plausibile minaccia alla propria integrità sociale. Per questa ragione vi è una fortissima resistenza al compiere questo passo.
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Tale convinzione ha radici profonde ed è spesso diffusa nelle generazioni più avanti con l’età che sono ancora legate ad una visione del proprio “Io” associato con un ruolo sociale strutturato e quasi ineludibile (Casalinga, padre di famiglia, lavoratore, “uomo tutto d’un pezzo”).
Questo pregiudizio ha spesso impedito a molte persone di chiedere aiuto quando sarebbe stato necessario, esponendole a una sclerotizzazione di problemi che sarebbero stati più semplici da affrontare, con conseguente sofferenza psicologica.
Ma quindi, lo Psicologo si occupa dei matti?
E’ vero che è spesso impiegato in ambienti dove sono coinvolte persone con evidenti disturbi mentali di stampo patologico ma ingabbiare tale classe di professionisti in questa etichetta è riduttivo.
Lo Psicologo è, innanzitutto, un professionista della salute, una persona preparata per affrontare le difficoltà personali del cliente e fornire nuove chiavi di lettura e strategie per riuscire a contenere e/o superare tali problematiche.
In epoca moderna gli Psicologi hanno trovato metodi variegati per proporre le loro competenze, spaziando dall’ambito medico fino a quello mediatico, ma lo stigma è rimasto inevitabilmente aggrappato al primo dei due.
E’ la nostra percezione del concetto di normalità a renderci difficile capire la necessità di un aiuto. La normalità risulta essere una sorta di necessità taciuta, un aspetto di noi che ci tenga al sicuro dall’essere additati come diversi. L’essere umano è una creatura sociale, nella maggioranza dei casi è istintivamente spaventato dalla solitudine e, soprattutto, dall’esclusione.
Per rispondere alla domanda fondamentale di oggi: Lo psicologo si occupa dei matti? Non solo.
Lo psicologo può aiutare chiunque, e spesso uno dei principali vantaggi del percorso psicologico è proprio l’effetto di prevenzione che ne consegue. Un percorso può aiutare ad acquisire nuove chiavi di lettura, strategie comportamentali e strumenti relazionali che possono evitare il peggioramento di problemi personali che potrebbero degenerare in qualcosa di peggiore. Una serie di “frecce al nostro arco” che possono fare la differenza nella vita di tutti i giorni.
“Ce la posso fare da solo”. A volte capita di dirsi cose del genere ma non è sempre semplice capire il limite oltre il quale è necessario chiedere aiuto.
La determinazione è sicuramente una dote di tutto rispetto, ma il saper capire quando ciò che si ha di fronte è semplicemente troppo è importante e meriterebbe il medesimo rispetto della determinazione stessa.
La paura di sentirsi esclusi, persino la vergogna del doversi rivolgere a qualcuno, sono sentimenti comprensibili ma sono anche dei limiti.
Superare questi limiti, capire quando è giunto il momento di accettare aiuto è coraggioso e rispettabile ma, soprattutto, è spesso la cosa migliore per noi stessi.
Con un’adeguata prevenzione, si può facilmente raggiungere un obiettivo in tempi relativamente brevi, risparmiandoci inutili sofferenze e trovando delle strategie che ci permettano di superare i problemi che affrontiamo di giorno in giorno.
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