In Italia abbiamo la percentuale più bassa di donne lavoratrici di tutta l’Ue.
Non a caso quando ho scoperto di essere incinta il mio primo pensiero è stato: “e con il lavoro come faccio?”
Se ci ripenso a mente lucida, con la consapevolezza di tutto quello che comporta essere madre, di tante cose a cui avrei potuto pensare la mia mente mi ha portato proprio a quel pensiero e ora che mi ritrovo qui a scrivere questo articolo penso: “non è giusto”.
Non è giusto che nel 2018 un terzo delle donne occupate nell’Ue abbia dovuto smettere di lavorare per i figli.
Quando scopri che il tuo corpo si sta preparando a mettere al mondo un’altra vita sei pervasa da emozioni: gioia, entusiasmo, paura, ansia. Sei più o meno consapevole che intraprenderai un viaggio straordinario fatto di cambiamenti fisici, emotivi e spirituali.
È un momento in cui la connessione con il proprio corpo, la nuova creatura e il ciclo eterno della vita diventano esperienze tangibili, portando con sé la consapevolezza di quanto sia straordinaria la natura e la capacità di una donna di generare nuova vita.
Ma quindi perché all’interno di uno stravolgimento di questa portata il pensiero del lavoro diventa una preoccupazione?
Purtroppo la risposta sta proprio nelle dinamiche della società.
Le donne svolgono ruoli chiave sia nel contesto familiare che in quello lavorativo ma fin troppo spesso questi due ambienti vengono percepiti come inconciliabili: “Preferisci mettere su famiglia o concentrarti sulla carriera?” ci viene chiesto. Maternità e lavoro vengono messi su piani differenti.
Come, se tra le altre cose, la risposta fosse semplice, scontata e chiara “sei uno o l’altro tipo di donna?” Io non sono un tipo di donna, io sono io e ogni persona dovrebbe sentirsi libera e supportata ad essere se stessa.
Il bilanciamento tra maternità e lavoro è un tema che richiede attenzione, riflessione e soluzioni innovative per consentire alle donne di prosperare in entrambi i settori.
La Pressione Sociale e L’Equilibrio Fragile
La società spesso impone alle donne aspettative ambigue: essere madri perfette e al contempo eccellere nella propria carriera. Questa pressione sociale può mettere a dura prova l’equilibrio tra la vita familiare e il lavoro, creando uno scenario in cui le donne si sentono costrette a sacrificare una delle due sfere.
Al contrario essere tutti consapevoli di che cosa significhi intraprendere una gravidanza ci consentirebbe di creare un clima lavorativo favorevole in cui la donna sente di poter continuare il suo lavoro tenendo ben a mente tutte le sue esigenze legate a quel momento specifico della sua vita.
Inevitabilmente società, istituzioni e aziende giocano un ruolo chiave in questo bilanciamento .
Vi racconto la mia esperienza, un’esperienza positiva.
Quando sono entrata nel mondo Antsy ero incinta, ero al quarto mese di gravidanza, e Valeria, la persona che ha deciso di avermi in squadra alla mia dichiarazione non ha battuto ciglio, semplicemente mi ha fatto le congratulazioni. Nonostante, la maggior parte delle persone che in quel periodo la supportavano nelle scelte aziendali, le sconsigliassero di fare questa scelta: “potrebbe rappresentare un limite” oppure “avrà troppe esigenze impossibili da conciliare con il lavoro, ti conviene pensare ad altri per il bene di Antsy.”
Inutile dire che non è andata così.
Da quel giorno e chiaramente anche dopo la nascita di mia figlia abbiamo lavorato, abbiamo lavorato bene in armonia e sempre con il massimo dell’entusiasmo.
I miei colleghi consci e consapevoli della situazione hanno saputo creare un clima favorevole, l’idea di dover tenere nascosta una notizia del genere non c’è mai stata. Responsabilizzare tutti ha aiutato e ogni persona si è sentita parte di qualcosa di più grande.
Senza entrare nel dettaglio delle nostre dinamiche aziendali oggi sono qui a scrivere e a ribadire che quando le persone vengono messe nella condizione di poter unire le forze possono sorprendere.
La maternità e il lavoro possono coesistere in modo armonioso quando si promuovono politiche aziendali inclusive, si sfidano le norme sociali obsolete e si riconosce il valore delle donne in tutte le fasi della vita. La creazione di un ambiente che favorisca il bilanciamento tra maternità e carriera è essenziale per il benessere delle donne (e degli uomini), per la costruzione di una società più equa e sostenibile, e quell’ambiente ve lo posso assicurare, esiste.
Parliamo di questo (e non solo) sul canale Youtube Antsy TV. Valeria Riccio mi ha intervistata e io sono felice di poter raccontare la mia esperienza.
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