Donne e lavoro: leadership femminile
Gli ultimi decenni hanno visto un significativo ingresso delle donne nel mondo del lavoro, un ingresso che però non ha visto un proporzionale accesso delle donne a posizioni manageriali.
Secondo la classifica di Fortune 500 le donne rappresentano solo il 14% dei CEO.
In Europa solo 50 società sulle 668 analizzate, hanno un CEO donna (2021, European Women on Boards Gender Diversity Index).
Il “Glass Ceiling”, il cosiddetto “tetto di vetro” fu l’espressione usata per la prima volta nel 1986 per descrive la barriera invisibile che impedisce alle donne di accedere ai posti di maggiore responsabilità.
Da allora … passi in avanti sono stati compiuti ma tuttavia la strada è ancora lunga.
Allora perché, nonostante la sempre maggiore qualificazione delle donne, non si fa pieno uso delle risorse umane femminili?
Le dinamiche segreganti del “Glass Ceiling” vanno ricercate tra fattori ostacolanti organizzativi e fattori ostacolanti socio-culturali.
Sono fattori ostacolanti organizzativi:
- una grande rigidità nell’organizzazione del lavoro;
- orari e trasferimenti non sono supportati da servizi per la famiglia;
Le conseguenze sono l’associazione della maternità alla regressione di carriera perché quest’ultima è subordinata a una grande disponibilità di tempo per il lavoro.
Sono fattori ostacolanti socio-culturali:
- pregiudizi e stereotipi sessisti;
- diffidenza nei confronti della professionalità femminile con scarso riconoscimento e valorizzazione delle competenze e la qualità del lavoro che svolgono;
- L’ostilità e l’ambiente competitivo.
Le donne devono faticare per emergere, valorizzarsi e tentare di compensare il Gender Gap, spesso con costante competizione con gli uomini assumendo atteggiamenti tipici maschili per essere come loro e meritare rispetto.
Eppure fatichiamo e ci auto-giudichiamo inadatte e inappropriate al management.
Quante volte ci siamo sentite così??
Mai abbastanza pronte.
Non abbastanza capaci.
Mai nel posto giusto al momento giusto.
Mai sufficientemente autoritarie per farci valere.
Quante volte abbiamo rinunciato perché non siamo come gli uomini?
La verità è che le donne non devono essere come gli uomini.
Siamo donne con modalità comunicative e comportamentali diverse che dobbiamo imparare a valorizzare.
Dobbiamo assumerci la responsabilità che le prime a dover credere in noi stesse siamo proprio noi.
È una nostra responsabilità guardarci allo specchio e renderci conto che abbiamo tutto quello che serve affinché la diversità femminile da fattore problematico diventi un punto di forza.
Il coaching riveste un ruolo fondamentale incoraggiando le donne:
- a credere in sé stesse;
- a creder nelle loro potenzialità;
- a renderle consapevoli che a cambiare non devono essere loro, bensì le organizzazioni e il sistema.
Il coaching promuove:
- consapevolezza nelle attitudini e nel valore personale che ognuno di noi custodisce;
- valorizzando le differenze tra uomo e donna perché, assolutamente si, esiste un modo diverso da quello maschile e dominante di essere leader;
- valorizza una cultura imprenditoriale femminile caratterizzata da: forte sensibilità verso i bisogni sociali, una predisposizione alla comunicazione e alla risoluzione dei conflitti;
- Valorizza la propensione delle donne alle relazioni umane e la capacità di attuare una leadership interattiva che alimenta negli altri l’auto-percezione e accresce l’entusiasmo (Rosener, 1990).
Le donne sono più orientate alle relazioni rispetto alla performance con la tendenza a creare un clima di fiducia e armonia nel gruppo.
SI parla di leadership democratica che si sostituisce a quella autocratica maschile.
La donna delega responsabilità favorendo la cooperazione nel decision-making, migliorando l’autostima e valorizza le persone.
In contesti di rapido mutamento una leadership democratica è fondamentale per favorire condivisione e problem-solving e noi donne abbiamo una spiccata attitudine a gestire situazioni di forte mutamento e innovazione.
È vero, uomini e donne sono diversi, ma questa diversità non è inadeguatezza o incompatibilità.
E’ ricchezza.
Noi donne non dobbiamo cambiare o adattarci ad uno stile di leadership che non è nostro.
Dobbiamo essere consapevoli che le nostre diversità sono ciò che ci rende quello che siamo.
Quello che siamo è il valore aggiunto che dobbiamo portare nelle organizzazioni, nelle professioni e nella vita di tutti i giorni.
Abbiate il coraggio di essere donne e leader.
Abbiate il coraggio di essere meravigliosamente voi stesse.
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