Avete presente Icaro? Figlio di Dedalo volò insieme al padre, per scappare dal labirinto di Minosse. Con ali di cera, preso dall’entusiasmo si avvicinò troppo al sole, le ali si sciolsero e lui precipitò in mare.
Icaro ci insegna ad avere consapevolezza, in caso contrario, potremmo trovarci a sopravvalutare i nostri limiti (comunemente detto: “bruciarci” appunto da Icaro, che si bruciò le ali) con la possibilità di compiere azioni al di sopra delle nostre forze e mancare il bersaglio, l’obiettivo.
Ecco, questo è quello che nell’immaginario comune, viene alla mente quando si pensa a quelle persone che scelgono di passare da dipendente a freelancer. Se qualcuno a cui teniamo venisse a dirci che ha deciso di passare da dipendente a freelancer, gli faremmo mille domande per capire se ha davvero compreso la situazione.
Ma qual è la situazione? Iniziamo dando un’occhiata ai numeri:
Iniziamo col dire che in Italia abbiamo uno dei più alti numeri di freelance.
Se prendendo in esame la percentuale di freelance nell’Unione Europea per età e sesso emerge che, nel terzo trimestre del 2022:
- il 22,6% degli uomini occupati tra i 55 e i 64 anni di età erano lavoratori autonomi;
- il 15,8% erano uomini occupati di età compresa tra i 25 e i 54 anni
- il 4,5% aveva tra i 15 e i 24 anni.
- le donne occupate tra i 55 e i 64 anni di età erano l’11,4% di lavoratori autonomi,
- il 9,5% aveva un’età compresa tra 25 e 54 anni e solo;
- il 2,7% erano ragazze tra i 15 e i 24 anni.
In Italia il numero di freelancer è aumentato del 13% rispetto al 2013. Crescita trainata principalmente dalle generazioni più giovani: il 53% dei lavoratori rientranti nella Generazione Z (18-22 anni) Allo stesso tempo, sono sempre più i Millennials (22-42 anni) che lavorano a tempo pieno come freelancer (40%), suggerendo l’idea che sta diventando sempre più una scelta di vita.
La maggior parte dei freelancer lavora per un numero di ore superiore a quello dei salariati a tempo pieno.
Se poi guardiamo alla sicurezza economica, possiamo certamente dire che non sono molti quelli che possono permettersi di dormire sonni tranquilli
Ma allora? Perché? Cosa spinge a passare da dipendente a freelancer?
Dedalo ve lo ricordate? Il padre di Icaro, anche lui provò a scappare dal labirinto volando con ali cera, e, a differenza del figlio, raggiunse il suo l’obiettivo. Dedalo, a differenza di suo figlio, fu più prudente e non si avvicinò troppo al sole. In altri termini potremmo dire fu consapevole dei propri limiti.
Cosa significa consapevolezza e cosa la determina?
Cosa determina la scelta di sopportare l’incertezza economica, occupazionale, le spese, e la costante instabilità?
Certamente alla base deve esserci una forte motivazione, che letteralmente è ciò che muove all’azione. Un’azione determinata al cambiamento personale, una rivoluzione del proprio mindset, e della propria organizzazione quotidiana (volare con ali di cera).
Ma c’è di più, c’è la consapevolezza dei valori, i bisogni e desideri che si soddisfano con questa scelta lavorativa.
Sono molti coloro che lasciano il lavoro o pensano di farlo perché non si riconoscono più nel posto fisso, non sono più in grado di ritrovare motivazione, non si sentono riconosciuti, non riescono a conciliare tempo di vita e di lavoro. Ma dove nasce questa insoddisfazione? Dall’impossibilità di dare voce ai propri valori e bisogni, nonostante la sicurezza economica e la continuità lavorativa che il lavoro dipendente più facilmente garantisce.
E’ esattamente questo il motivo che spinge molte persone a passare dal lavoro dipendente a quello di freelance: soddisfare i propri valori e i propri bisogni, in altre parole realizzare se stesso ed esprimerlo in quello che si fa.
Questo «scopo» ultimo, realizzare sé stessi, sarà il vero motore che consentirà di scegliere e di affrontare i momenti difficili. Questo scopo potrà sostenere se si saprà valutare la situazione, con i suoi vantaggi e i suoi limiti, se si saprà adeguare i propri passi alle possibilità e se si saprà anche cambiare strada, quando il contesto lo richiederà.
Se torniamo a Icaro e Dedalo vediamo che ci fu una grande differenza tra i due. Icaro decise di inseguire un sogno (volare in alto), aveva le ali e poteva farlo, ma non considerò che il sole con suo calore poteva scioglierle. Dedalo, invece, considerò i limiti, il calore del sole, e su questa base definì i passi da compiere (una strada diversa da Icaro), così facendo, trasformò il sogno in obiettivo.
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